Maria Corleone, fan in delirio per il terzo episodio: “La svolta choc di Rosa Diletta Rossi cambia tutto, ecco perché è imperdibile”

In sintesi

  • 🎬 Maria Corleone 2: Episodio 3
  • 📺 Canale 5 alle 21:20
  • 🕵️‍♀️ Una fiction italiana che racconta la storia di Maria, una donna divisa tra il passato mafioso della famiglia e il desiderio di emancipazione, tra maternità, moda e lotte di potere, offrendo un nuovo punto di vista femminile sul genere crime.

Maria Corleone, Canale 5, mafia, Rosa Diletta Rossi, Fortunato Cerlino, fiction italiana, Mauro Mancini: questa sera, martedì 13 maggio 2025, il prime time televisivo parla (ancora una volta) siciliano e lo fa con la voce inedita e femminile di Maria Corleone 2: Episodio 3, l’attesissima fiction targata Mediaset che ha già infiammato pubblico e critica. In onda su Canale 5 alle 21:20, la serie diretta da Mauro Mancini prosegue il suo mix tra crime, famiglia e moda (sì, proprio moda!), regalando svolte drammatiche e personaggi in piena evoluzione.

Maria Corleone, mafia e fiction italiana: il grande ritorno al femminile

Da decenni la serialità italiana è affascinata dal racconto di mafia, ma raramente aveva scelto una protagonista donna così complessa: Rosa Diletta Rossi incarna una Maria Corleone che vuole emanciparsi, sognando una vita diversa tra maternità e passerelle. Siamo lontanissimi dalle figure classiche del boss: qui il ring è quello della coscienza, tra il richiamo irresistibile delle radici e la tentazione (impossibile?) di tagliare i ponti col passato criminale della famiglia.

Il terzo episodio alza ancora la posta: Don Luciano (Fortunato Cerlino, per sempre Don Pietro Savastano nell’immaginario nerd-seriale italico) è in carcere e sotto tiro, e costringe la figlia Maria a scelte pericolose. Affidamento del piccolo Giovannino in bilico, un compagno avversario in tribunale (Alessandro Fella), clan rivali e traffici da gestire: la tensione è alle stelle e la lotta tra vendetta, riscatto e sopravvivenza si fa viscerale.

Un cast che fa la differenza nella fiction italiana

La forza di Maria Corleone non è solo nella scrittura, ma anche nell’ensemble attoriale di razza. Se Rosa Diletta Rossi era già apprezzata in “Per Elisa – Il caso Claps”, qui regge sulle spalle la totalità del racconto, costruendo una figura che è insieme archetipo e provocazione: la mafiosa che vuole smettere di esserlo, la madre in guerra con i padri. Accanto a lei brillano Fortunato Cerlino (che si concede qui una “variazione paterna” del boss rispetto a Gomorra), Federica De Cola nei panni di Sandra, e una schiera di comprimari capaci di rendere credibili tanto l’ambiente mafioso quanto quello della moda, spesso raccontato con un’attenzione nerd per i dettagli (le sarte usate sul set sono vere, i backstage delle sfilate danno brividi autentici agli addetti ai lavori).

Maria Corleone: impatto culturale, moda e curiosità sulla fiction mafia femminile

Maria Corleone” è, e resta, uno dei tentativi più coraggiosi di Mediaset di riscrivere il codice della fiction crime italiana: c’è la mafia, ovviamente, ma c’è soprattutto la fatica di liberarsene, letta attraverso l’angoscia di chi ci è nato dentro. Non è un caso che la serie divida ancora chi cerca un “The Godfather” in salsa rosa e chi invece la apprezza proprio perché osa portare la narrazione mafiosa oltre i soliti stereotipi maschili. Un’alchimia che si traduce in ascolti solidi (oltre 2 milioni di spettatori e 12% di share in questa stagione) e recensioni stimolanti, che ne riconoscono limiti (certo, qualche cliché) ma anche spinte evolutive rispetto al passato.

La produzione ha saputo ascoltare i fan: alcune scelte narrative, a partire dalla maggiore centralità di Maria e dall’ulteriore approfondimento del ruolo paterno di Don Luciano, sono nate online, a riprova di quanto la fiction “respiri” i tempi della sua community. Tutt’altro che banale anche la colonna sonora, affidata a giovani musicisti italiani, e le ambientazioni: spostarsi da Palermo a Milano e Roma è un simbolismo evidente della doppia anima della protagonista (per i “nerd della serialità”, occhio ai cameo e alle inquadrature che omaggiano alcuni cult degli anni ‘80-’90).

  • Personaggi femminili forti: finalmente una fiction italiana che mette in scena una donna divisa tra successo personale, maternità e lotta contro un destino imposto.
  • Un mix di generi: crime, soap opera, family drama e persino moda, per uno stile che strizza l’occhio sia ai fan delle storie criminali sia a chi cerca emozioni forti e temi d’attualità.

Cosa resta della mafia al femminile dopo la visione?

Il lascito di Maria Corleone è quello di una riflessione (pop, ma non superficiale) sulla libertà e sul senso di appartenenza, con una protagonista che si fa specchio di tante donne costrette a mediare tra famiglia, desideri e responsabilità. C’è la Sicilia mitica e c’è una modernità graffiante, una tensione che emerge in una fiction dichiaratamente “di scontro”, eppure capace di lasciare il segno. Se volete una serie che non ha paura di rischiare, “Maria Corleone 2” vale il vostro zapping di stasera. Preparatevi a discutere: questa mafia al femminile, anche al netto di forzature narrative, accende davvero il dibattito.

Chi è la vera protagonista di Maria Corleone, la donna o la mafia?
La donna che vuole emanciparsi
La mafia che non molla
Il conflitto identitario
La moda come via di fuga
Entrambe in eterno conflitto

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