Non solo guerra: la top 5 dei piatti che uniscono India e Pakistan (e dove trovarli in Italia)
Mentre i notiziari riportano le crescenti tensioni tra India e Pakistan, accentuate dai recenti raid indiani del 7 maggio 2025 su presunti “siti terroristici” in territorio pakistano, esiste un elemento che silenziosamente costruisce ponti tra queste nazioni rivali: la cucina tradizionale. Al di là delle divergenze geopolitiche, il patrimonio gastronomico condiviso affonda le radici nell’eredità Mughal e nelle tradizioni culinarie regionali, diventando inconsapevole ambasciatore di pace nel subcontinente indiano.
Biryani: il riso della diplomazia
Il Biryani, piatto iconico del subcontinente indiano, presenta affascinanti variazioni regionali sia in India che in Pakistan. La versione pakistana di Lahore utilizza tipicamente carne d’agnello marinata in yogurt con cumino e coriandolo, mentre quella indiana di Hyderabad si distingue per un sofisticato mix di cardamomo, zenzero e foglie di menta. Lo chef stellato Gaggan Anand, protagonista di documentari e punto di riferimento per la cucina innovativa, ha ripetutamente evidenziato come la gastronomia possa trascendere le barriere politiche: “La vera cucina indiana va oltre gli stereotipi del curry, è un linguaggio universale”.
Dove trovarlo in Italia: A Roma, numerosi ristoranti autentici offrono varianti di biryani nella zona Esquilino. A Milano, locali come “Rangoli” e “Shiva” propongono versioni fedeli alla tradizione, mentre a Bologna “Taj Mahal” serve entrambe le interpretazioni regionali.
La cultura del tè: Chai e Doodh Pati
La tradizione del tè rappresenta un elemento fortemente unificante tra le due nazioni. Il Masala Chai indiano, arricchito con cardamomo e zenzero, si differenzia dal Doodh Pati pakistano più cremoso, sebbene entrambi derivino dall’influenza coloniale britannica. Il Chai indiano combina tè nero con un mix di spezie che include cardamomo, cannella, chiodi di garofano e zenzero, completato da latte e zucchero. Il Doodh Pati pakistano si caratterizza invece per una maggiore quantità di latte, risultando più cremoso e meno speziato, spesso preparato facendo bollire direttamente il tè nel latte anziché nell’acqua.
Dove trovarlo in Italia: Molte caffetterie etniche nelle principali città italiane offrono chai autentico. A Torino, “Baraka” serve entrambe le varianti, mentre a Firenze “Gandhi” propone interessanti degustazioni guidate di tè del subcontinente indiano.
L’arte dei Kebab: tradizioni carnivore condivise
I kebab di tradizione Mughal, come il Seekh Kebab pakistano e il Kakori Kebab indiano, condividono antiche tecniche di cottura nel forno tandoor. Il Seekh Kebab, amatissimo in Pakistan, consiste in carne macinata di agnello mescolata con cipolle, erbe aromatiche e spezie, modellata attorno a spiedini metallici e grigliata nel tandoor. Il Kakori Kebab, specialità di Lucknow in India, si distingue per la sua consistenza straordinariamente soffice, ottenuta aggiungendo papaya cruda che naturalmente ammorbidisce le fibre della carne, dimostrando l’evoluzione locale di tecniche comuni.
Dove trovarli in Italia: A Napoli, “Bombay” offre una ricca selezione di kebab autentici. A Bologna, “Taj Palace” propone varianti sia indiane che pakistane, mentre a Milano “Karachi Kebab” è celebre per le sue ricette tradizionali pakistane.
Samosa e Pakora: gli street food che uniscono
Questi street food fritti, presenti in entrambe le culture, rappresentano perfettamente la convivialità gastronomica indo-pakistana. Le samosa sono fagottini triangolari ripieni, fritti fino a doratura. La versione indiana contiene spesso un ripieno vegetariano di patate, piselli e spezie, mentre quella pakistana include frequentemente carne macinata speziata (keema). Le pakora sono verdure o carne immerse in una caratteristica pastella di farina di ceci e fritte, con affascinanti variazioni regionali negli ingredienti e nelle spezie utilizzate.
Dove trovarli in Italia: A Roma, “India Gate” in zona Monti offre samosa preparate secondo ricette tradizionali. A Venezia, “Ganesh Ji” propone deliziose pakora di verdure miste, mentre a Palermo “Himalaya” serve entrambi gli snack accompagnati da chutney fatti in casa.
Lassi: il frullato che racconta storie comuni
Questa bevanda a base di yogurt, diffusa in entrambi i paesi, dimostra come ingredienti semplici possano diventare autentiche icone culturali condivise. Il Lassi dolce è arricchito con zucchero o miele, spesso aromatizzato con frutta come mango o banana, mentre la versione salata (namkeen lassi) incorpora sale, cumino e talvolta menta fresca. Il Mango Lassi, dove polpa di mango maturo si fonde con yogurt cremoso, è particolarmente celebrato in entrambi i paesi, con sottili variazioni nelle tecniche di preparazione e nelle varietà di mango utilizzate, come l’Alphonso indiano e il Chaunsa pakistano.
Dove trovarlo in Italia: A Milano, “Rangoli” in zona Brera serve lassi stagionali con frutta fresca. A Firenze, “Haveli” offre sia la versione dolce che quella salata, mentre a Bari “Krishna” propone lassi al mango preparato con frutta importata direttamente dall’India.
Gastronomia come ponte culturale
L’affermazione di chef come Gaggan Anand e Garima Arora, prima donna indiana a conquistare una stella Michelin, testimonia il ruolo della gastronomia come potente strumento di dialogo interculturale. Gli chef di origini indiane e pakistane che lavorano in Italia collaborano frequentemente in eventi gastronomici che celebrano le tradizioni culinarie condivise, dimostrando come la passione per il cibo possa superare anche le più profonde divisioni politiche.
La crescente diffusione di ristoranti specializzati in cucina indo-pakistana nelle principali città italiane riflette non solo l’integrazione di queste comunità nel nostro paese, ma anche un genuino interesse degli italiani verso queste affascinanti tradizioni culinarie. Da Milano a Palermo, i sapori del subcontinente indiano stanno conquistando sempre più apprezzamento, con un costante aumento di locali dedicati.
Come ha efficacemente sintetizzato lo chef Anand durante una masterclass a Kolkata: “Il cibo deve essere rivoluzionario, deve unire le persone oltre ogni confine”. Mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation militare tra India e Pakistan, la persistenza di tradizioni culinarie comuni offre una concreta speranza di dialogo e comprensione reciproca, dimostrando che la vera diplomazia potrebbe iniziare proprio a tavola.
- Biryani – Il piatto di riso speziato che rappresenta l’eccellenza gastronomica sia indiana che pakistana
- Chai/Doodh Pati – Due interpretazioni della stessa passione per il tè speziato
- Kebab – Dall’herencia Mughal alle tavole moderne, un simbolo di raffinatezza culinaria condivisa
- Samosa e Pakora – Gli street food croccanti che raccontano storie di convivialità quotidiana
- Lassi – La bevanda rinfrescante che unisce tradizioni yogiche e piacere dei sensi
La prossima volta che le notizie riporteranno tensioni tra India e Pakistan, ricordiamo che esiste un linguaggio comune che trascende i confini politici: quello del gusto, dei profumi e delle tradizioni culinarie. Un linguaggio che continua a tessere fili invisibili tra culture che, nonostante tutto, condividono una ricchissima eredità gastronomica capace di parlare al cuore prima ancora che alla mente.
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